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Un breve editoriale con termini che non esistono...

È sempre complicato far capire al prossimo quale sia il proprio stato d'animo, perché si tratta di convertire in parole qualcosa che viaggia sul piano emozionale, e non sempre esiste una Stele di Rosetta capace di far comunicare questi due mondi.

Stavolta ho l'impressione che invece sia fin troppo facile farlo. Sono certo che anche le vostre giornate siano scandite da un'inquietudine fuori scala e non sia necessario spiegarvi più di tanto ciò che intendo. Anche perché se state leggendo significa che navigate anche voi nelle stesse acque.


Io con i social ci lavoro, da anni ormai sono diventati un'appendice della mia giornata, e mi ci confronto con quel rapporto di amore e odio tipico delle convivenze prolungate. Ogni giorno cerco (e trovo) negli innumerevoli slide sul display lo spunto per nuove storie, alcune delle quali arrivano a voi e altre - per mera mancanza di tempo - rimangono solo nella mia testa. E oggi 9 su 10 di quegli slide mi arrivano come pugni in pieno stomaco.

Per me "staccare" il cervello dalle immagini terribili che arrivano dall'Ucraina è impossibile. Ci riesco a tratti, ascolto un podcast o guardo un film mentre disegno, ma poi inevitabilmente, come un reflusso che brucia in gola, mi tornano alla mente le immagini di quella gente inerme che perde la vita sotto le bombe. Così come è accaduto e accade costantemente nella Storia, i più deboli pagano il prezzo per la smania di potere di demoni senza scrupoli. Piccoli uomini frustrati e psicopatici con in mano il destino di interi popoli e oggi persino dell'interno Pianeta.


Oggi abbraccio mia figlia, resto imbambolato ad ammirare i suoi sorrisi e mi assale il pensiero dell'inferno di quei due genitori a Kirill, che in ospedale si struggono chini sul corpo del figlio di 18 mesi. Mi sento grato e - per la prima volta da quando lei esiste - mi sento davvero spaventato per il suo futuro.

Ma è mio dovere di padre stare con la schiena dritta, prendere una boccata d'aria e rimettermi al pc a lavorare, per poi dopo qualche ora staccare e giocare col lei, facendole credere di essere nata in un mondo normale.


E mi fa venire la nausea il continuo benaltrismo di chi a ogni bomba del criminale Putin ritiene importante parlare di quanto siano "brutti e cattivi" anche gli ALTRI. Gli stessi altri che - ci piaccia oppure no - ci hanno consentito di stare oggi col culo al caldo e ad avere come problemi primari il costo delle bollette. Problemi, eh... intendiamoci. Ma che non paragonerei per nulla alle bombe. E di questo benessere abbiamo goduto e abbiamo continuato a godere alla faccia di chi da altre parti del Mondo crepava. Ci siamo permessi di lagnarci come e quando abbiamo voluto, pressoché su ogni cosa anche frivola, ma pochi - se non nessuno - ho visto rinunciare a tutto questo per amore della giustizia universale, prendere l'aereo e andarsene.

Io non ho bisogno di lezioncine banali su quanto le guerre siano sbagliate sempre. Dov'erano questi professori quando ho scritto Exodus, che di certo non parlava di Ucraina? Vadano altrove a dare lezioni di Storia, a me non servono.

Io so soltanto che oggi come non mai tutto ciò che abbiamo costruito in questi decenni dal dopoguerra rischia di venire polverizzato. Con tutte le contraddizioni, i crimini, le false flag e le ingiustizie che la nostra pace si porta dietro, indubbiamente. Fatto sta che oggi, OGGI, c'è un criminale con palesi smanie imperialiste. Non "uno Stato", non un "Presidente eletto" che oggi c'è domani no. No, UN INDIVIDUO. Un dittatore che sta lì da 22 anni senza opposizione, con una popolazione alla fame e un manipolo di oligarchi papponi attorno a lui ad adorarlo e a suggere dal suo potere.


La differenza tra "noi" e "lui" è che io qui, col culo al caldo, queste cose le posso dire senza finire in carcere. Esattamente come i "professori". E chi non capisce questa enorme differenza ha un problema che io non sono in grado di risolvergli.


Prima di salutarvi, due parole per chi è già un apostolo di Jenus Holy Fans e per chi in queste ore volesse unirsi per la prima volta all'Apostolato (e può farlo da qui): mi manca poco per completare le tavole Premium del prossimo aggiornamento. Per motivi abbastanza ovvi ho cambiato i piani in corsa e ho deciso di proporre qualcosa di diverso da ciò che avevo inizialmente programmato. Vi chiedo ancora un attimo di pazienza perché arriverà qualcosa di innovativo, che non avevo mai fatto prima d'ora e che - se Jenus vuole - andrà avanti per molti mesi a venire.


Ora, se mi permettete, su in soggiorno ho un abbraccio che mi aspetta.


Don




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